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Al Serraj, Salvini e gli 800.000 migranti

aprile 23, 2019
La scorsa settimana, Fayez Al Serraj ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui, oltre a scagliarsi contro il generale Haftar, ha buttato lì che 800.000 migranti, tra cui molti ex-Isis ormai senza lavoro, erano pronti a partire per l’Italia. La notizia è stata ripresa immediatamente dal MINISTRO della Sicurezza, che ha intonato subito un controcanto social, televisivo, radiofonico e su carta stampata, in cui ha avvisato gli italiani del pericolo.
Il giorno dopo, per dare sempre più sicurezza all’Italia spaventata (e tale sempre e solo grazie a lui!) ha lanciato una direttiva in cui, nell’ordine, chiudeva i porti, impediva a ogni imbarcazione di raccogliere anche solo un piccolo gommone in difficoltà e infine intimava alle terribili ONG, che sono la vera spectre dell’infiltrazione dei foreign fighters, di non intervenire.
Di fronte alla direttiva non si sono scagliati i foreign fighters o gli 800.000 migranti, bensì, sempre nell’ordine, la Ministra Trenta (della Difesa), che ha denunciato un’invasione di campo, i generali dell’esercito e della marina e infine Luigino (Di Maio), che ha affermato che non si possono bloccare 800.000 migranti con una direttiva.
La guerra si è scatenata all’interno del governo e sta lasciando sul terreno morti e feriti.
Fortunatamente, nel frattempo, hanno beccato un sottosegretario leghista (sembra) con le mani nel sacco e la sindaca Raggi che (sembra) intimasse ai suoi manager di mettere mano ai bilanci. La guerra si è spostata così dalla Libia su Roma, con granate, missili e sparatorie su tutti i social possibili e degli 800.000 migranti e dei foreign fighters nessuno ha più parlato.
Proviamo a fare un ragionamento: se Al Serraj avesse a disposizione 800.000 persone in difficoltà, cosa pensate ne farebbe, avendo visto in tv cosa fa oggi dei migranti nei suoi centri di accoglienza? Di certo, non li manderebbe in Italia: li metterebbe tutti in fila di fronte a Haftar come muraglia umana e, se proprio volesse essere misericordioso, li arruolerebbe in una delle tante bande che formano la sua milizia.
Pensate che li metterebbe sulle navi (visti i numeri, circa 800 di media grandezza) e ce li spedirebbe per salvarli, tipo una nuova Dunkerque del Mediterraneo? Pensate che preso da spirito umanitario li voglia salvare dalla guerra fratricida libica, avendo lo scrupolo di pensare che molti sono stranieri e quindi vanno salvaguardati?
Potete pensare tutto quello che volete, ma credo che la cifra buttata lì da Al Serraj e che il MINISTRO ha poi rilanciato alla grande, avesse uno o forse due zeri di troppo. A conferma di tutto questo, qualche giorno fa, in un’altra intervista, Al Serraj (ma non fa la guerra?) ha infatti ridimensionato il dato.
Sui foreign fighters non mi esprimo, perché mi sembra superfluo dire che non vengono certo in Italia per la paura delle guerre del nostro governo.
Se la guerra in Libia non fosse una cosa seria, direi che siamo (come spesso accade di questi tempi) caduti nuovamente nella farsa.

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