Exploding Africa, Post

Parliamo di Africa…

dicembre 12, 2017
L’Africa è in questi anni sulle prime pagine di tutti i giornali, nella mente di tanti e nelle preoccupazioni dei governi, specie per i fenomeni migratori che sono uno dei temi più importanti di discussione e paura.
L’Africa è quindi di attualità. Se ne parla tanto, ma la si conosce poco.
Con questo blog, vorrei dare concretezza alla conoscenza dell’Africa, non solo per il suo passato ma soprattutto per il suo futuro, attraverso un’analisi basata sui dati più recenti e sulle proiezioni più accurate.
Di cosa parleremo?

Di demografia. Oggi vale 1,2 miliardi di persone; nel 2050 2,5 miliardi, cioè il doppio, e nel 2100 4,3 miliardi cioè il quadruplo: un esplosione di persone quasi 4 ogni dieci abitanti del pianeta. Mai continente era cresciuto così tanto in poco tempo.
Di povertà, che è l’immagine dell’Africa. Più del 70% della popolazione africana specie nel sub Sahara vive con meno di un dollaro al giorno. E in futuro non sarà meglio.
Della non crescita economica. Oggi tutta l’Africa- da nord a Sud – pesa più o meno come la sola Francia, ha un reddito pro capite di 1800 dollari e non cresce a due cifre come ha fatto l’Asia. L’Africa rischia di essere condannata a non far mai arricchire la sua popolazione.
Di urbanizzazione. Oggi solo il 30% vive nelle città, domani il 70% e prevalentemente negli slum, creando città infernali ed non vivibili.
Di lavoro, o meglio, della mancanza di lavoro. Oggi già il 60% dei giovani è senza un lavoro, ma domani la disoccupazione rischia di crescere per via dell’arrivo della robotica aziendale che toglie un futuro al lavoro dequalificato.
Della mancanza di servizi – dalle infrastrutture alla sanità, dalle pensioni ai trasporti pubblici – e della mancanza di una classe politica adeguata. 54 nazioni, molte sotto dittatura, molte governata da corruzione e inefficienza, molte con governi inefficaci.
Parleremo poi di quanto l’Africa sia ricca: di materie prime, di terra da coltivare, di sole e vento e acqua per l’energia rinnovabile, di tecnologia moderna e autoctona, di creatività che potrebbe far crescere il continente.
I pericoli tutte le esplosioni negative prevalgano si possono palesare in un’immigrazione feroce e altissima, in un alto numero di nuovi focolai di terrorismo e in un dramma umanitario di povertà.
Di fronte a tutto ciò, l’Europa, che è la dirimpettaia di questa polveriera e possibile incubo, ha un vero problema politico: dovrebbe fare piani strategici di “adozione” dell’Africa investendo in una forte collaborazione industriale senza più inutili aiuti a pioggia. E primi tra tutti l’Italia che vive alle porte dell’incubo.
Se crolla l’Africa si porta dietro con sé politicamente anche l’Europa. Questo blog vuole essere una prima base per aprire il dibattito.

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