L’intero continente africano vale solo 2.328 miliardi di dollari; di questi, ben 738, circa un terzo, provengono dai paesi del Nord, i più avanzati in termini industriali e commerciali (Libia a parte).

Quel che resta di questa ricchezza, quindi 1.590 miliardi, viene prodotta in circa 44 paesi dell’area Sub-sahariana e, anche in questo caso, non si parla di una realtà omogenea, perché la Nigeria, che è la forza trainante economica oltre che demografica, ne produce da sola un terzo.

Lo stesso disequilibrio emerge analizzando brevemente il reddito pro capite, pari a soli 1.846 $ a testa l’anno, circa 5 dollari al giorno come media di ogni singolo africano, bambini compresi. Più o meno la metà della popolazione raggiunge quindi a fatica i 2 dollari di guadagno giornaliero, rientrando nella soglia di povertà assoluta.

Una realtà inaccettabile, se si pensa alle potenzialità del continente, ricco di risorse e di forza lavoro.

Ad oggi l’Africa vale meno della Francia, che produce quasi 2.400 miliardi all’anno, ma è abitata da soli 65 milioni di persone che vivono con una media di 37.000 $ pro capite. L’Italia raggiunge i 1.850 miliardi l’anno, con 60 milioni di abitanti e con 30.000 $ di reddito pro capite.

Questo significa che ogni italiano guadagna in media 16 volte in più di un africano.