Post, Qualità della Vita

Il miraggio delle pensioni.

giugno 1, 2018
Con la vita media calcolata intorno ai 50 anni, gli stati africani hanno sottovalutato il fenomeno pensioni. Nascevi, lavoravi e morivi prima di finire il lavoro: questo il ciclo di vita africano. Già oggi non è più così e domani lo sarà sempre meno: l’85% della popolazione africana sopra i 65 anni non gode di alcuno schema pensionistico e nell’area sub-sahariana solo il 10% della popolazione riceve prestazioni pensionistiche.

Il fenomeno “pensioni” non è mai stato una preoccupazione per gli Stati africani, ma le cose iniziano però a cambiare e l’età media aumenta; l’Africa vorrebbe lavorare per mettere al centro del meccanismo pensionistico i pilastri del modello occidentale: pensione di base statale, pensione obbligatoria legata al lavoro e pensione volontaria per incrementare le proprie prestazioni.
Ad oggi solo Sud Africa e, in parte, le Mauritius hanno uno schema di copertura abbastanza esteso, 54% il primo, 17% il secondo, mentre gli altri Paesi ne sono praticamente privi.
Per avere un parametro di confronto, l’Italia, paese molto anziano, contribuisce alle pensioni per il 15% del suo PIL, gli Stati Uniti per il 7% – una quota ben più bassa, dovuta alla preferenza che nel paese viene accordata alla contribuzione volontaria, forse giustificata dalla mentalità liberistica made in USA. L’Europa, nel complesso, oscilla intorno all’11%.
La questione cruciale è quindi se gli Stati africani, ricevendo poche tasse al netto di tutto il lavoro sommerso esistente, saranno nelle condizioni di affrontare adeguatamente le sfide dettate dall’impetuosa onda demografica in arrivo, accompagnata dall’allungamento della vita dei tanti anziani che non potranno più lavorare e saranno senza pensione.

You Might Also Like