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I numeri africani della migrazione.

luglio 31, 2018
Per capire meglio il fenomeno della migrazione, occorre dare un’occhiata ai numeri; ma quelli veri, non quelli mitragliati a caso ogni giorno in modo confuso dai media, dai commentatori e dai social.
Nessuno sui numeri può mettere la mano sul fuoco e lo sappiamo benissimo. Tuttavia, le fonti esistono e il buon senso nelle previsioni può essere applicato.
Tra il 2010 e il 2015 hanno scelto di migrare verso l’Europa circa 2 milioni di persone (in media 400.000 all’anno); altre, 3,3 milioni circa, hanno invece scelto la migrazione interna, spostandosi oltre i confini nazionali, ma rimanendo nel continente: dal Kenya al Sud Africa, dal Senegal verso la Costa d’Avorio e così via. A questi flussi vanno aggiunti quelli dentro i confini nazionali, che vedono milioni di persone fuggire dalle campagne per cercare fortuna in città.

Il fenomeno della migrazione verso l’Europa è noto a tutti ed è inarrestabile: i migranti si consegnano nelle mani di trafficanti senza scrupoli, lasciano la loro famiglia, mettono tutto quello che hanno nelle mani di un intermediario, spinti da una forza, per noi occidentali, incomprensibile. Perché forse, in fondo, se si ha un’alternativa non si sale su una barca che fa acqua già in partenza, insieme a centinaia di connazionali, nella speranza di attraversare il Mediterraneo. Si rischia la vita solo se, guardandosi indietro, non si vede più nulla. Lo sforzo di quelli che ci riescono vale il rischio, e loro lo sanno. Nel 2013 gli africani hanno inviato a casa ben 60 miliardi di dollari, pari a circa gli aiuti pubblici allo sviluppo. Il denaro che torna nel continente da chi è emigrato e si è trovato un lavoro, dimostra che il meccanismo è vincente: partono i più forti e l’intero villaggio si mobilita per supportarli economicamente nel viaggio verso l’Europa. Sanno che, se arriverà dall’altra parte del Mediterraneo, il ragazzo su cui hanno puntato farà di tutto per restituire il favore.

Considerando l’aumento della popolazione africana nei prossimi decenni, è plausibile che aumenteranno esponenzialmente anche i flussi migratori tra Africa ed Europa. Ma quello che occorre maggiormente è capire il fenomeno, approfondirne le cause e valutare le possibili strategie da attivare.
Vediamo meglio i numeri: nel 2000, su una popolazione di 814 milioni di persone, esisteva uno stock di 19 milioni di africani (pari al 2,3% del totale) che si è spostato dalla terra natale; di questi, l’1% si è trasferito all’estero.

 

La tabella in alto mostra una proiezione solo aritmetica: considerato che, nel 2005, l’Africa contava una popolazione di 920 milioni, e sapendo che circa 400.000 persone hanno deciso di migrare verso l’Europa, è “matematicamente” proiettabile che nel 2050, di fronte ad una popolazione di 2,5 miliardi, circa 1.100.000 di persone lasceranno il continente per cercare fortuna nei paesi europei.
E questo è stato calcolato come se il 2005 fosse il 2050 o il 2100. Ma non sarà così. La disoccupazione e la mancanza di lavoro spingeranno molte più persone a migrare.
Saranno il doppio, il triplo, il quadruplo? Nessuno lo sa ora, ma certamente il numero sarà più alto della cifra aritmetica.
Al di là delle stime e della loro fallibilità, l’interesse qui è riflettere su un fenomeno, quello della migrazione, che, sottovalutato e affrontato sempre con emergenza, continua ad avanzare.

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