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LEGGE SULLA SICUREZZA: IMMIGRATI IN FUGA… IN ITALIA!

dicembre 4, 2018
Con la legge sulla sicurezza di Salvini, l’effetto – come recitano tutti i giornali e i cortei in questi giorni – sarà quello di mettere in giro un alto numero di immigrati che vagheranno in cerca di un lavoro nero.
Ma è giusto fare un passo indietro per capire.
Abbiamo già parlato delle diverse tipologie di immigrazione, ma riprendiamo un punto importante: tra gli immigrati che giungono in Europa, ci sono i richiedenti asilo, cioè quelle persone che scappano da paesi in guerra in cui la loro vita è in pericolo. Farli tornare “a casa loro” vorrebbe dire condannarli a morte. Non sono tantissimi in Italia: circa 80.000 nel 2018. L’approvazione dello status di rifugiato è lunga e complessa, perché occorre fare intelligence e controlli in paesi in cui l’accesso ai dati non è certo facile. Pochi passano la selezione e vengono ammessi: circa il 10%. Finché sono sotto esame, questi immigrati sono tutelati – giustamente – dalla legge nazionale e dalle leggi internazionali.
Il “problema” sono gli altri, quelli che vengono denominati “migranti economici”. Sono quelle persone che fuggono dai loro paesi per cercare un futuro per sé, per le loro famiglie e per i loro villaggi (spesso, infatti, un solo lavoratore espatriato può sostenere decine e decine di famiglie).
Questa coorte, che è numerosa e che rappresenta il grosso degli immigrati clandestini in Italia, comprende anche quelli a cui non è stato riconosciuto lo status di rifugiati. Qualche centinaio di migliaia è la stima dei clandestini che vivono sul nostro territorio. Nessuno conosce i numeri esatti, ma credo, per esperienza, che di questi numeri si tratti.
Per molte di queste persone, l’Italia, nella sua incredibile inefficienza ma saggezza, si era inventata il “Permesso Umanitario”, ossia un foglietto con cui gli immigrati giudicati “per bene” dalle questure e dalle prefetture venivano accettati sul territorio italiano.
Spesso avevano già un lavoro, per cui il permesso di soggiorno era la seconda tappa di quello umanitario; spesso erano persone non rifugiate, ma vicine ai requisiti; spesso era solo brava gente. E poi, diciamocelo chiaramente: era meglio metterli in regola che tenerli allo sbando, perché tenerli allo sbando non avrebbe portato alcun vantaggio per la comunità italiana.
LA LEGGE SULLA SICUREZZA DI SALVINI ABROGA QUESTO GENIALE PERMESSO UMANITARIO, MA NON LO SOSTITUISCE.

E allora cosa succede?
Semplice: più clandestini sul territorio. Persone che non pagheranno le tasse, che non pagheranno l’INPS, ma che continueranno a esser pagati in nero e a essere utilizzati o sfruttati, a seconda della pericolosità dell’assunzione illegale.
Non si pensi, come fa qualche fan del nerboruto ministro, che saranno mandati a casa. Per due semplici ragioni:
  • La prima: non ci sono accordi di rientro con i paesi d’arrivo. Ero Sottosegretario agli Interni con Delega all’Immigrazione vent’anni fa e i paesi con cui il nostro paese ha accordi sono rimasti gli stessi. Ministri e ministri si sono succeduti (dopo di me, 5 anni di Maroni) e nulla è avvenuto.
  • La seconda: se li trovi e li abbini a un nome vero e a un paese reale, la procedura prevede un foglio di via. Il clandestino la prenderà e la butterà nel primo cestino della spazzatura pur di non andarsene.
“Allora in galera!!!” scriverebbe in un post un fan di Salvini.
Il fan, però, dovrebbe pensare che i centri di smistamento e respingimento accolgono qualche migliaio di immigrati, mentre le nostre prigioni sono già piene di delinquenti.
Risultato di questa legge sulla sicurezza? Clandestini di nome e di fatto e irrimediabilmente in giro.
E allora?
Allora si farà all’italiana: si chiuderà un occhio. Fintantoché qualcuno, in sordina, non introdurrà una nuova forma di Permesso Umanitario -chiamato ovviamente con altro nome – e forse risolverà il problema. Forse.
Nel frattempo – se pensare male non è peccato e la si imbrocca – questo atto legislativo sembrerebbe solo uno strumento migliorativo della continua campagna pubblicitaria ed elettorale di Salvini: più clandestini in giro, anche se originati dalla sua legge, lo faranno gridare allo scandalo, alimentando paure e pregiudizi dei suoi fan.

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