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AQUARIUS: L’AFRICA AFFONDA L’EUROPA!

giugno 15, 2018
La tempesta scatenata dall’Aquarius era politicamente prevedibile. Che Salvini creasse un caso politico europeo sull’immigrazione era scontato, come la mattina arriva dopo la notte; che lo facesse così velocemente, forse, era un po’ meno atteso.
Ma l’ansia di far vedere l’inettitudine politica del Movimento 5 Stelle gli ha permesso di far partire la prima bordata immediata, mietendo parecchie vittime in questa Europa fragile e sotto schiaffo, esterno ed interno.
Sanchez, neopresidente spagnolo, ha preso la palla al balzo e, dopo anni di chiusure dei propri porti, ha detto: “Sì, accogliamo noi la Aquarius, con i suoi 600 immigrati”. Ora vagano nel Mediterraneo e gli spagnoli non sanno dove metterli. Ma poco importa. Intanto si è creato una buona reputazione presso un’Europa disperata e presso il suo elettorato.
La Merkel, spintonata dal suo ministro bavarese, vicino di casa dell’’Austria (che ormai è quasi fascista), ha sussurrato che l’Italia ha avuto poco aiuto. Peccato che negli ultimi 20 anni il vero capo dell’Europa sia stata lei.
Macron ci ha dato dei “vomitevoli” incautamente, perché i francesi hanno, nell’ordine, bastonato donne e bambini a Ventimiglia, ignorato bellamente le loro quote, chiuso i loro porti. Il giovane presidente francese ha fatto la sua prima vera brutta figura, permettendo a tutti i suoi detrattori di dirgliene di cotte e di crude.

E poi Junker, frugando nelle tasche, ha comunicato che qualche soldino in più, in effetti, ce l’ha. Il tutto in un caos di dichiarazioni degne di essere pubblicate in un bel libro di barzellette.
Ora che Macron ha sputato il suo “Je m’excuse”, vediamo cosa rimane sul campo:
  • La prima evidenza che abbiamo sotto gli occhi è un’Europa rotta, divisa al suo interno, fragile e paurosa di tutto. Il modo in cui affronterà i fuochi di artificio di mercato e le pressioni divisorie di Trump fa paura a tutti coloro che l’amano. D’altro canto, tutto questo grande caos denota anche che c’è ed esiste, con una confusa vitalità. Quindi, speriamo…
  • La seconda è che Salvini sta percorrendo come un velocista provetto il suo piano diabolico di “fare cadere il suo governo”, mirando come traguardo alle elezioni politiche, insieme a quelle europee. E lo vorrebbe probabilmente fare, dando la colpa ai 5 Stelle della rottura governativa grazie alla loro ingenuità e incapacità ed accompagnando il tutto con qualche altro colpaccio sull’immigrazione e sull’Europa, fonte di ogni male (del resto, in questo periodo, è come sparare sulla Croce Rossa).
  • La terza è che l’Africa, il cui PIL complessivo pesa meno di quello della sola Francia, con il 75% delle persone che vive con 1 dollaro al giorno, divisa in 54 stati che non contano nulla, ma con una popolazione in continuo aumento che passerà da 1,2 a 4,3 miliardi in 80 anni, ha creato un caos senza volerlo e lo creerà ogni giorno di più in modo molto simile a quello avvenuto con l’Aquarius.
  • L’emigrazione dall’Africa non è frenabile: non basta pagare le tribù libiche, che hanno preso i soldi da noi e dai poveri migranti ignari che tengono rinchiusi in carceri invivibili, dove un europeo medio non metterebbe neanche il suo cane. È stata una mossa temporanea, cinica e provvisoria. Una mossa elettorale. L’immigrazione (e questo posso affermarlo con certezza, senza se né ma) è inarrestabile, a meno di un piano serio e condiviso da tutta l’Europa e con tanti soldi (ma visto com’è l’Europa…dimentichiamolo).
Quindi, è una storia senza fine. E alla fine, anche se Salvini dovesse conquistare un nuovo governo nato sulle paure degli italiani, è probabilmente sicuro che nel prossimo futuro sarà lui a rimanere schiacciato sotto le macerie dell’immigrazione. Si può gridare, fare la voce grossa e “risolvere” il problema per un annetto; ma se poi dall’Africa continuano ad arrivare, non ti crede più nessuno.
Conclusione: per qualche anno si potrà anche lucrare su questa tragedia umana dell’immigrazione e dei tanti Aquarius che appariranno all’orizzonte, ma dopo qualche anno, poiché l’immigrazione, senza un piano europeo, non si fermerà mai, il governo del “vi libererò dagli immigrati” si sbriciolerà sotto i loro stessi piedi.
Un ulteriore punto su cui riflettere, per concludere: da qui al 2024, anno in cui le destre probabilmente avranno finito il loro ciclo vitale, l’Africa avrà sfornato circa 300 milioni di bambini in più, arrivando al miliardo e mezzo di popolazione, sempre più giovane, ma anche sempre più povero. E sono i numeri a dimostrarlo:

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