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Immigrazione: Eppure Si Muove

settembre 25, 2019
Il vertice di Malta ha rappresentato un passo in avanti, per l’Europa e per l’ immigrazione.
Il vero cambiamento sta più nella volontà politica manifestata dai paesi più importanti d’Europa che nei risultati concreti del vertice. Tuttavia, si tratta di una svolta positiva: la volontà in politica, come si sa, è tutto.
Stiamo parlando anche di un successo d’immagine per l’Europa: verranno d’ora in poi evitati quei silenzi imbarazzanti da parte di paesi ricchissimi che, facendo finta di niente, rifiutavano un povero naufrago. Come abbiamo già affermato in passato, un’Europa così non meritava certo ammirazione.
Oggi paesi volonterosi come Italia, Francia e Germania (che rappresentano più della metà del PIL europeo) hanno dato prova di volersi mettere d’accordo sul tema immigrazione senza troppi trucchi né sotterfugi, come, invece, avevo temuto in un mio precedente intervento. Tutti gli immigrati, richiedenti asilo o migranti economici, saranno accolti nel porto di arrivo e poi smistati nei paesi che hanno aderito al patto. È una prima via consensuale tra i grandi paesi che pesano in Europa e rappresenta un passo definitivo verso un unico obiettivo: cambiare il Trattato di Dublino. Non sarà un passo da poco e il successo sarà assicurato.
È tutto? Certo che no, perché anche un altro Dublino non basta.
Mi spiego: l’ immigrazione irregolare o di asilo passa da tanti transiti e quello dei porti chiusi (di Salvini memoria) e delle imbarcazioni pesa nulla, l’1 o il 2% il primo e l’8% il secondo. Il resto passa per altre vie: i Balcani, le rotte aeroportuali, i transiti turistici e così elencando. Tutto questo rappresenta il 90% degli arrivi.
E, guarda un po’, Salvini ce lo aveva tenuto nascosto: al grido di “chiudiamo i porti” aveva fatto pensare che fosse sufficiente impedire a una ONG di far sbarcare 100 immigrati naufraghi per fermare l’ immigrazione. Beata ignoranza dei suoi fan e orribile bugia per un uomo che voleva governare il paese.
Ieri, a Malta, l’Europa ha espresso due concetti importanti: la necessità di agire e l’importanza della solidarietà tra le parti per poter affrontare nel modo corretto il fenomeno migratorio, che non si fermerà, ma anzi, potrebbe essere sfruttato a nostro favore.
L’Africa ospita oggi 1,3 miliardi di persone, nel 2050 ne avrà 2,5 miliardi e nel 2100 4,5: non basterà chiudere i porti alle ONG per fermare l’immigrazione e occorrerà ben altro che il “semplice” trattato di Dublino. Ci vorrà un piano Marshall di grande respiro.

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