Kenya, Post

I punti forti del Kenya.

settembre 28, 2018
Abbiamo parlato delle problematiche legate al Kenya e di tutti gli aspetti economici e sociali che andrebbero aggiustati; ma il Kenya ha anche dei punti forti, che, se sfruttati, potrebbero far decollare l’economia del paese.

L’agricoltura, per esempio, è particolarmente forte: si esportano tè, mais, caffè e fiori recisi, in particolar modo rose, di cui il Paese è il più importante produttore al mondo. In totale, il settore agricolo conta quasi il 30% del PIL complessivo, nonostante la produzione dipenda in gran parte da piccoli agricoltori, esposti a tutte le problematiche legate al clima e ai conflitti territoriali.
Sicuramente questo è un settore che, se ampliato in maniera più consapevole, potrebbe offrire grandi benefici alla popolazione locale.
Più organizzata appare invece la produzione ittica, che coinvolge direttamente 80.000 persone, e che, allargando la filiera fino a comprendere allevamento, produzione e distribuzione del pesce, arriva a coinvolgere circa 2 milioni di persone.
Il turismo, poi, è il pezzo forte del panorama dei servizi keniota: il Paese si conferma una delle mete più gettonate dai turisti di tutta l’Africa, potendo vantare sul suo territorio l’esistenza di parchi naturali di estremo interesse per la presenza dei “Big Five”, così come distese di sabbia finissima e mare cristallino (come ben sanno i milioni di italiani che scelgono le aree di Malindi e Mombasa per trascorrere le vacanze in totale relax).
A differenza di altri Paesi, il Kenya non possiede grandi quantità di materie prime: salvo il petrolio appena scoperto, i suoi bilanci non presentano picchi nelle esportazioni, come invece avviene per realtà come il Congo, la Nigeria, l’Angola o il Sudan, per cui il petrolio e altre materie arrivano a valere anche il 90% della produzione nazionale.
Un dato va tuttavia sottolineato: quello del real estate al 7,8% che, combinato con le costruzioni al 4,8%, indica con chiarezza come gli investimenti immobiliari siano all’ordine del giorno – specie nelle metropoli di Nairobi e Mombasa – e come la classe media cittadina inizi ad avere i soldi per trasferirsi in quartieri migliori, con strade asfaltate e abitazioni decorose. Così come non è da sottovalutare il peso del 6,7% della finanza, che sta diventando uno dei nuovi motori di sviluppo del Kenya e di tutto l’East Africa.
Come abbiamo già accennato, i settori dell’educazione e dell’informazione sono servizi in crescita; lo sviluppo di questi settori è tipico di una società che mostra i primi passi verso un movimento positivo.

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