Il Futuro, Post

L’ultimo passo contro l’ urbanizzazione e la mia conclusione.

settembre 14, 2018
L’obiettivo più urgente da raggiungere nell’African way of life rimane la riduzione del fenomeno di urbanizzazione. Già oggi l’ urbanizzazione raggiunge soglie altissime, creando città e quartieri infernali, ma, nel 2050, quasi 2 miliardi di persone vivrebbero nelle principali città africane senza lo sviluppo urbanistico richiesto e con la povertà insostenibile che abbiamo già descritto. Occorrerà che i governi africani tentino di ridurre l’immigrazione cittadina.
Facciamoci una domanda allora: perché la gente si sposta nei grandi centri?
Perché pensa di trovare lavoro, di migliorare il suo futuro, di dare un futuro ai propri figli. Tutto è legato al benessere delle generazioni che verranno. E andare in città significa proprio questo: trovare il lavoro, trovare il benessere.
Ma nelle città d’Africa questo sognato lavoro non c’è: le città non sono industriali e non lo diventeranno perché il treno della rivoluzione industriale è ormai passato. I servizi possono quindi essere una via per trovare lavoro, ma non sono così all’avanguardia e avrebbero bisogno di gente acculturata e educata alla guida.

E allora?
Innanzitutto, occorre pensare alla via africana: tutto il mondo investe nell’ urbanizzazione, tutti i dossier lo dicono e tutti lo fanno. Ma ci sono già controtendenze e l’Africa potrebbe rappresentare la grande controtendenza.
I sei passi a cui ho pensato (la nascita delle federazioni, l’utilizzo delle energie rinnovabili, lo sviluppo dell’agricoltura, lo sfruttamento del sottosuolo, la tecnologia made in Africa e lo scoraggiamento dell’urbanizzazione) sono solo esempi di come un continente immane di persone e problemi potrebbe rispondere a uno sviluppo interno sostenibile e capace a mantenere i suoi 4 miliardi di persone.
È uno scenario possibile?
Forse, ma il realismo porterebbe a pensare che il primo scenario, quello da incubo, sia più probabile. La storia, tuttavia, non funziona così e il futuro stupisce sempre con le sue alternative.
L’Europa potrebbe, come abbiamo già scritto, “adottare” l’Africa e allora la partita sarebbe meglio arbitrata e giocata. La stessa Africa potrebbe cercare una via propria allo sviluppo, non forse per tutti, ma per molti dei suoi abitanti. Forse a blocchi federati. Qualcuno più avanti, altri meno. La Cina potrebbe a sua volta allargare i suoi aiuti mirati e concreti all’Africa.
Insomma, in parole povere, i due scenari volutamente tratteggiati in modo antitetico potrebbero mischiarsi, creando situazioni e soluzioni oggi inimmaginabili.
Il nostro compito è soltanto quello di mettere sotto gli occhi di follower e lettori un insieme di dati e di ragionamenti in grado di far capire la pericolosità politica ed economica di questo gigante che giace alle nostre porte.
Meglio esserne consapevoli.

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